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Molossi: sono cani “cattivi”?

I molossi sono considerati cani “cattivi” dalla maggior parte delle persone. Oggi ti spiego perché tutto questo non ha senso.

Partiamo da un discorso ancora troppo difficile per le masse: non è la razza a influenzare la “cattiveria”. 

I cani sono tutti buoni, sono gli uomini che li rendono “pericolosi”.

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I molossi e il combattimento

Spesso vengono definiti erroneamente ‘cani da combattimento’ e si contraddistinguono dagli altri cani per la potenza del morso e la resistenza al dolore.

La loro struttura è massiccia, hanno grandi teste, ma soprattutto grandi bocche e denti forti.
La pelle dei molossi è molto spessa ed elastica e le orecchie sono piccole e pendenti. La loro fama di cani aggressivi nasce dalla fatalità dei loro morsi, senza chiedersi il perché un cane arriva al morso e se ci ha dato dei segnali prima di arrivare a mordere.

I molossi sono cani coraggiosi selezionati dall’uomo per proteggere la casa e i suoi abitanti.  Troppo spesso questo loro aspetto fisico, legato anche alle scelte educative di coloro che li adottano, li rende un facile bersaglio del pregiudizio un tempo già ricaduto sul pastore tedesco che, forse grazie alla serie TV Rex, oggi sembra essere tornato il migliore amico dell’uomo.

Come si educa un molosso?

Partiamo dal presupposto che le caratteristiche di razza non possono essere considerate l’unica spiegazione di un’ipotetica aggressione. Ciò che rende un cane aggressivo, e non solo il molosso quindi, è il tipo di educazione che gli è stata impartita. Se il cane è abituato ad essere strattonato per un “no”, se compete anziché collaborare, se sfida invece di condividere, non deve sorprenderci il fatto che utilizzi il morso e l’aggressione per farsi valere.

Con un’educazione caratterizzata dall’uso della forza e della sfida e da una cattiva gestione della socializzazione con altri cani, sia il molosso che il barboncino cresceranno con un istinto di odio verso i simili e verso altre persone.

Una vita segnata da botte, strattoni e calci priva il cane della sua tranquillità

Chi li educa con la consapevolezza di avere a che fare con una razza più impegnativa di altre (la mole, il peso, il morso, il carattere), si ritrova con dei veri e propri migliori amici desiderosi di collaborare, teneri e giocosi e amanti dell’uomo e dei bambini proprio come i tanto amati cani della pubblicità della carta igienica.

Non sono i molossi ad essere pericolosi, bensì gli umani sconsiderati che non ne comprendono le vere potenzialità e non ne sanno mettere in luce i molti aspetti positivi. Questi scellerati preferiscono ‘vincere facile’ dando spago ad alcune caratteristiche del molosso che poi non sanno gestire.

Per colpa loro molti altri umani di queste razze si ritrovano a dover combattere contro i pregiudizi derivanti da improvvisazione, superficialità e irrazionalità.

In foto vedete due miei cani: DeeDee (mix molosso) e Blackstar (mix molosso) che del molosso avevano solo la testardaggine e il coraggio.

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