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Quando ci si prepara ad accogliere un cane o un gatto in famiglia possono nascere tanti dubbi su come gettare le basi di una convivenza piacevole e serena per tutti.
In fondo è capitato a tutti di sentire storie di canine fuori controllo o di teneri gattini che si trasformano in diavoli pelosi non appena il compagno umano esce di casa per andare al lavoro. E se l’arrivo di micio e fido è sempre un momento di grande gioia, è anche vero che tutti vogliamo che quella gioia duri il più a lungo possibile e non sia solo un momento passeggero che annuncia il disastro.
La verità è che dietro a molte storie di rapporti disastrosi tra gli animali e la famiglia c’è una profonda mancanza di comprensione di cosa significa davvero vivere con un animale ed educarlo. A partire dal nostro atteggiamento nei confronti di micio e fido, che è troppo spesso basato sui nostri bisogni e sui nostri stati emotivi.
Il ruolo di micio e fido in famiglia
Cani e gatti non sono “figli a quattro zampe” o dame di compagnia. Gli animali sono creature intelligenti diverse da noi e la prima cosa da fare per avere un rapporto sano e felice con un animale domestico è rispettare la sua natura, permettendogli di esprimerla liberamente.
Gli animali non sono neanche una nostra proprietà o al contrario i signori incontrastati della casa. Per una convivenza piena di gioia e amore, dobbiamo onorare la loro individualità ma anche proteggere i nostri spazi, trattandoli come membri alla pari del nucleo familiare, sempre rispettando la loro etologia.
Trattare fido e micio come se fossero persone (o bambini) è un grave errore. Anche se vivono in una casa e non in natura, gli animali conservano i loro istinti, le loro caratteristiche e il bisogno di esprimere certi comportamenti.
Se micio fa di tutto per togliersi il collare con il campanellino non è un cattivo animale. Sei tu che non hai tenuto conto del fatto che mettergli addosso qualcosa che produce costantemente un suono disturba il suo udito e va contro alla sua natura di predatore silenzioso.
Allo stesso modo, non puoi pretendere che fido smetta di abbaiare: non ha certo il dono della parola ma anche per lui la voce è essenziale per comunicare le sue emozioni e i suoi bisogni.
… e allora che si fa?
Educare gli animali, educarci agli animali
Per assicurarti di accogliere il tuo nuovo amico a quattro zampe nel migliore dei modi, informati sulle sue caratteristiche etologiche e sui suoi bisogni.
Non affidarti solo a quello che trovi sui cani o sui gatti in generale ma indaga più a fondo nei tratti e nelle caratteristiche comuni associati alle diverse razze: ciascuna ha un suo profilo unico. Così avrai una base da cui partire per costruire una relazione alla pari con il tuo animale, prenderti cura delle sue esigenze e aiutarlo a comprendere meglio il suo ruolo nella famiglia.
Ricorda poi che oltre alle caratteristiche razziali ogni animale ha un suo carattere. Nei primi giorni della vostra convivenza, prenditi del tempo per osservare i suoi comportamenti cercando di lasciargli lo spazio per esprimersi il più possibile spontaneamente. Farete conoscenza molto più velocemente, perché anche lui avrà modo di osservarti e capire chi sei e cosa fai negli spazi che condividete.
Un animale rispettato è naturalmente “educato”, perché non ha bisogno di manifestare un disagio con comportamenti eccessivi e squilibrati.
Se micio e fido sono maleducati…
Quando un animale non è libero di esprimersi, soffre e accumula una forte frustrazione – proprio come una persona. Quello che invece non può fare, a differenza delle persone, è intervenire attivamente per cambiare la situazione e i rapporti conflittuali in famiglia.
Quando micio e fido si sentono frustrati, possono manifestare comportamenti che spesso associamo alla mancanza di educazione come:
- fare i bisogni in giro per casa
- mordere e graffiare i mobili e le tende
- abbaiare o miagolare in modo insistente
- manifestare aggressività
In questi casi però non si tratta di cattiva educazione. Quei comportamenti che ci fanno infuriare sono il segnale di un malessere interiore che se non viene riconosciuto e trattato può portare micio o fido a sviluppare ansia, depressione e disturbi che compromettono il suo benessere.
La prima cosa da fare se noti “segnali di maleducazione” nel tuo gattino o nel cagnolino di casa è fare un passo indietro e chiederti se lo stai trattando come un animale e non come un figlio peloso. Spesso i problemi infatti spariscono se lavoriamo fuori dal problema ma osservando la situazione nell’insieme per tener conto anche del punto di micio e fido.
Se ti accorgi di esserti fatta prendere la mano, crea un piano d’azione per invertire la tendenza. Ricorda che gli animali sono creature abitudinarie e che come noi soffrono i cambiamenti. Se i comportamenti da correggere sono molti, meglio introdurre le novità in modo graduale per non disorientarli.
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Se non sai da che parte iniziare per interpretare i comportamenti maleducati di micio e fido o se hai bisogno di un aiuto per ristabilire i ruoli in casa, posso aiutarti con Corrispondenze – una consulenza che unisce etologia relazionale e naturopatia per indagare le cause dei disturbi dei tuoi amici animali e aiutarli a stare meglio e avere relazioni migliori con noi. Scoprila qui.