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Gatti e insufficienza renale: cosa devi sapere

L’insufficienza renale cronica è uno dei problemi più comuni dei gatti anziani. Pensa che ne soffre circa il 30% dei mici e delle micie sopra i 10 anni, e che in molti casi compare già a partire dagli 8 anni.

Con la malattia renale cronica, la funzionalità dei reni diminuisce in modo progressivo. È subdola perché spesso nelle prime fasi di sviluppo produce sintomi non immediatamente riconducibili a questo problema, quindi si rischia di non accorgersene.

Vediamo di cosa si tratta, quali sono i segnali a cui prestare attenzione e quali sono le terapie e i trattamenti che possono rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità di vita di micio.

Cos’è la malattia renale cronica

I reni svolgono diverse funzioni fondamentali per l’organismo. In particolare filtrano e purificano il sangue, regolano la pressione arteriosa, producono ormoni necessari alla produzione di globuli rossi e contribuiscono all’equilibrio idro-elettrolitico.

Questa capacità è garantita dai nefroni, decine di migliaia di strutture che lavorano contemporaneamente e senza sosta. Con l’avanzare della malattia renale, i nefroni diventano prima inefficienti e poi muoiono. I nefroni superstiti si attivano per compensare ma poi si ammalano a loro volta perché non sono in grado di sostenere il carico.

Con l’insufficienza renale, il corpo non riesce a purificarsi e regolarsi come dovrebbe. La pressione e le tossine in circolo aumentano, mentre la produzione di nuovi globuli rossi diminuisce. Questo causa anemia e altri problemi che progressivamente portano alla morte del gatto.

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Le cause e i segnali a cui fare attenzione

Perché i reni dei gatti si danneggiano? Oltre al normale declino fisico dei mici in età avanzata, tra le cause più comuni di danno al rene troviamo:

  • Stati di infiammazione cronica
  • Malattie infettive di origine virale e batterica
  • Tumori locali o al sistema linfatico
  • Calcoli renali, alla vescica o ostruzioni dell’uretere
  • Infezioni ai denti
  • Assunzioni di farmaci nefrotossici
  • Vaccinazioni troppo ravvicinate.

Purtroppo nella maggior parte dei casi non è possibile risalire con certezza all’evento scatenante, perché la diagnosi avviene anche a mesi di distanza. 

Tuttavia la diagnosi precoce è essenziale per intervenire sulla progressione della malattia e permettere al nostro micio di vivere con meno disturbi. Quindi ecco i tre segnali da non sottovalutare che fanno scattare il check up dal veterinario:

  1. Aumento della sete e della minzione: micio frequenta più spesso la ciotola per bere e fa pipì molte volte nell’arco della giornata.
  2. Vomito: l’accumulo di tossine nell’organismo influenza il lavoro dell’apparato digerente e agisce sul centro del vomito.
  3. Dimagrimento e perdita di appetito: una concentrazione troppo elevata di tossine uremiche provoca la nausea nei gatti, che reagiscono mangiando di meno.

Il dimagrimento improvviso e la perdita di tono muscolare sono pericolosi per tutti gli animali ma in particolare per i pet anziani. Se il tuo micio è vecchietto o si avvicina alla terza età, parla con il tuo veterinario e programma controlli regolari per verificare che i reni restino in buona salute.

La terapia per l’insufficienza renale del gatto

La diagnosi di malattia renale cronica nel gatto viene fatta attraverso esami specifici del sangue, delle urine e di solito un’ecografia addominale.

In base ai valori rilevati, la malattia renale viene suddivisa in quattro stadi. Comprendere lo stato di progressione della malattia al momento della diagnosi è fondamentale per definire un piano di trattamento.

L’insufficienza renale non guarisce. Con la terapia, si interviene per rallentare la progressione della malattia, sostenere la funzionalità residua dei reni, ridurre i sintomi per offrire a micio la possibilità di godersi la vecchiaia.

Il primo passo è curare l’alimentazione.

Molti studi hanno dimostrato che la dieta giusta può triplicare o addirittura quadruplicare l’aspettativa di vita e ha un impatto significativo anche sulla gestione dei sintomi.

La dieta per i mici nefropatici è molto particolare perché oltre ad evitare alterazioni di peso serve a tenere sotto controllo l’uremia, i livelli di tossine e l’equilibrio degli elettroliti. 

Deve essere ricca di proteine di alta qualità che non sovraccaricano i reni, avere un certo bilanciamento di sali minerali e oligoelementi, essere integrata con acidi grassi Omega 3 ed eventuali micronutrienti. 

Come sempre la dieta del gatto deve essere preparata da veterinario nutrizionista esperto, il fai da te è vietato!

Oltre alla cura dell’alimentazione, ci sono farmaci che il veterinario può prescrivere per la nausea, la pressione, il metabolismo e altro. 

Per evitare il sovraccarico a danno dei reni, del fegato o altri organi causato dai farmaci, la terapia si può integrare con un protocollo di sostegno naturopatico per limitare i sintomi, rafforzare il fisico di micio e contribuire al rallentamento del declino funzionale.

Anche per questo non ci sono formule magiche pronte all’uso, ogni gatto ha la sua storia e i suoi bisogni. Se vuoi offrire al tuo amico a quattro zampe un supporto gentile e profondo per convivere al meglio con la malattia renale, scopri cosa possiamo fare insieme e prenota una consulenza gratuita.

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